La ricerca nasce da  un viaggio nella memoria,  che trova compimento nello studio nella storia della  famiglia paterna. Figura centrale è quella del nonno Vincenzo, la cui madre ha dato il cognome alla progenie, perché abbandonata dal padre del figlio che mai, neanche in età adulta – quando Vincenzo stesso l’ha cercato, incontrato, affrontato – ha voluto riconoscerlo. Una donna abbandonata, una “ragazza madre” che nasconde il segreto di questa relazione clandestina per tutta la vita, un figlio non voluto né riconosciuto dal padre…. un legame fortissimo con la madre, quello di Vincenzo, un uomo forte, autoritario, geloso e protettivo di quella donna che l’ha cresciuto, un uomo pulito – nell’aspetto e nell’onore -, una persona rispettata, temuta – da figli e conoscenti -, ex prigioniero di guerra, che “doveva sempre mostrare di essere più uomo di tutti gli altri uomini”.

Odore di mobili antichi intrisi di cera. E poi odore di infanzia alla toilette nella “stanza dei ricordi” mentre intinge il piumino nel talco e si inebria del profumo della nonna, dalle note di zagara e bergamotto.
Vive ancora il ricordo della sera prima,
Il profumo croccante di mandorle caramellate, dai bordi della via che accoglie i bimbi nella festa del paese.

Nel viaggio attraverso i ricordi di infanzia, un’altra stanza, un altro odore intenso: quello del finocchietto selvatico proveniente dalle grandi giare di olive aromatizzate.
Una poltrona rivestita dal bianco di lino.
Nella camera dello zio pittore, sogna sulle pagine di un libro, parlando con le ballerine di Degas.

Carosello 75
Ha un’apertura coesa verde contenuta come la moralità del nonno, un cuore immerso nell’infanzia, dai toni poudre’ misti ad una dolcezza croccante.
Torna nel fondo quella nota misteriosa cupa.
Carosello 75 e’ l’innalzarsi oltre la paura e il senso di colpa..
Per cogliere la creatività della bambina che vive!
Per avvolgersi in una delicatezza che protegge, in quella danza nelle stanze dell’anima.